LDD 01 | Sara Enrico + Nicola Ratti

LDD 01 | Febbraio 2016
Sara Enrico + Nicola Ratti + Vincenzo Latronico

26 febbraio 2016 – finissage
Sara Enrico – stampa inkjet (dal film “Casanova” di Federico Fellini); video in loop; lavagna luminosa, scotch, gommapiuma, busta di plastica, rete di ferro, tessuto poliestere
Nicola Ratti – Untitled (2016), audio in loop, speakers
Vincenzo Latronico – collage testuale a partire da Oliver Sacks, Don Barthelme, David Foster Wallace

“È difficile tenere vivo l’interesse del pubblico. Il pubblico vuole nuovi prodigi su nuovi prodigi. Spesso non sappiamo da dove tireremo fuori il prossimo. Le idee strane non sono infinite”. Don B.

 

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9 febbraio 2016 – opening
Sara Enrico – Undisclosed recipients (2015-16)
Nicola Ratti – Extended studio play (current)

SE. Piantare un chiodo, schiacciare il freno dell’auto, dire di no con la testa, scrivere a mano. Leggendo i titoli delle tracce del tuo nuovo album- Elbow, Wrist, Neck, Ankle- ho visualizzato questi movimenti che potrebbero essere un dettaglio di mille racconti diversi. Tu ne avresti uno?
NR. Premessa. Ti riferisci alla mia cassetta Wounded Boys, in realtà il disco nuovo si chiama Pressure Loss. La cassetta aveva finalità warm-up per l’uscita del disco (fissata oltretutto per il 26 febbraio…). Ma seguo la tua suggestione. Di solito i titoli dei brani e disco li do a posteriori cercando appunto di costruire un immaginario coerente ma non necessariamente legato o inerente al disco. In questo caso mi è piaciuto immaginare scenari violenti che avessero come vittime giovani ragazzi su uno sfondo sentimentale. Il racconto potrebbe prendere due strade quindi, una segue le parole mentre l’altra l’evoluzione in termini di distanze e spazi attraversati dei singoli suoni, la loro nascita e le loro possibili trasformazioni fino alla loro ultima metamorfosi da segnali digitali ed elettronici a particelle che cozzano tra di loro esattamente come onde attraverso l’aria fino al tuo orecchio. Esiste un possibile disegno che si possa tracciare?

NR. Guardando i tuoi lavori penso all’aderenza, alla superficie come piano di contatto tra diversi stati della materia e quindi alla sua possibilità di mostrare i momenti di passaggio da uno stato, ad esempio liquido, ad un altro, ad esempio solido. Poi mi immagino quando il battistrada di una macchina passa sull’asfalto bagnato e l’acqua per un attimo si dispone secondo forme e spessori particolari. Perdere il controllo ti spaventa?
SE. Aderenza, piano, superficie. Hai selezionato astutamente queste parole. Mi ricordano il linguaggio del disegno geometrico e allo stesso tempo sono correlate al tatto. Leggevo che la visione periferica è particolarmente sviluppata nella donna. È una caratteristica della retina che consente la visione in bianco e nero o con poca luce e permette di percepire la presenza, il movimento, o il colore degli oggetti al di fuori della linea diretta di visione. Da un lato all’altro, sopra e sotto di loro, senza dover girare la testa, le donne riescono a vedere con precisione da vicino, a circa 45 gradi rispetto al centro del loro viso ed alcune donne arrivano a quasi 180 gradi. Hai forse parlato di controllo?

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SE. Driving a nail, pressing a brake pedal, shaking your head, handwriting. Reading the titles of the tracks on your new album – Elbow, Wrist, Neck, Ankle – I imagined these movements, which could be little slices of a thousand different stories. One of them, for instance?
NR. One thing first. You’re talking about my cassette Wounded Boys, while the new album is called Pressure Loss. The cassette was like a warm-up for the release of the record (slated for 26 February…). But I can pick up on your suggestion. Usually I add the titles to the tracks and the record a posteriori, trying to construct a coherent imaginary that is not necessarily connected or inherent to the album. In this case, I started to imagine violent situations where the victims were young people, against an emotional backdrop. The story could follow two paths, then, one based on the words, the other on evolution in terms of distance and spaces crossed by the individual sounds, their birth and their possible transformations, all the way to their final metamorphosis from digital and electronic signals to particles that collide with each other exactly like waves, crossing the air until their reach your ear. Does a possible drawing of this exist?

NR.Looking at your works I think about adherence, the surface as plane of contact between different material states, and therefore its possible of showing moments of passage from one state – liquid, for example – to another – solid, for example. Then I think the tires of a car passing over wet asphalt, and the instant when the water takes on particular forms and thicknesses. Does it scare you to lose control?
SE. Adherence, plane, contact, surface. You’ve made an astute selection of terms. They remind me of the language of geometric drawing, and at the same time they are connected to the sense of touch. I have read that women have particularly effective peripheral vision. It’s a characteristic of the retina that permits seeing in black and white or with limited light, and allows you to perceive the presence, movement or color of objects outside your direct field of vision. From one side to the other, above and below them, without turning their heads, women can see up close with precision, at about 45 degrees with respect to the face, and some women arrive at almost 180 degrees. Did you say something about control?

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SARA ENRICO vive a lavora a Torino. Tra le ultime mostre: In cantiere, 60.Premio Termoli, MACTE Termoli; Supernova, Der Blitz and Mart di Rovereto, MAG, Riva del Garda 2015; Kemonia, L’a project space, Palermo 2015; Greater Torino, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino 2014; No music was playing, Les Instants Chavirés, Montreuil- Parigi 2014; Vitrine-270°, Galleria d’arte moderna e contemporanea, Torino 2013.
NICOLA RATTI vive e lavora a Milano. Musicista e sound artist attivo nell’ambito della sperimentazione elettronica, il suo ultimo disco “Pressure Loss” è uscito per Where To Now?. Collabora con Giuseppe Ielasi (Bellows), E.Malatesta ed A.Faravelli (Tilde) ed in ambito artistico ha collaborazioni con Alessandro Roma, Nicola Martini, Armin Linke e Sara Enrico.
VINCENZO LATRONICO è scrittore e traduttore. I suoi romanzi sono pubblicati in Italia da Bompiani.

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ph. Sara Enrico)