LDD 02 | 360.000 | Paola Anziché

LDD 02 | Marzo 2016
Paola Anziché + Francesca Picchi + Sandro Caranzano

360.000 NODI
23 marzo – finissage

DIVAGAZIONE SUL TEMA DI ARCHITETTURA TESSILE, LANA, TERRA, YUTA E ALTRE STORIE
Breve conversazione tra Paola Anziché e Francesca Picchi, con un intervento di Nicola Crosta

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10 marzo – opening

Conferenza di Sandro Caranzano

A partire dallo specifico contesto espositivo, Paola Anziché riunisce una serie di lavori recenti, frutto di ricerche sviluppate nell’anno passato. Attraverso l’esplorazione delle ricche possibilità dei diversi materiali adoperati e delle forme architettoniche richiamate e liberamente rielaborate, emerge un gioco di relazioni fra presenze installative ed allusioni evocate, fra un’architettura mai neutra e la realtà materiale-sensoriale delle sculture. Alcuni appuntamenti accompagneranno inoltre l’esposizione offrendo ai visitatori l’occasione per una serie di sguardi trasversali su àmbiti e temi richiamati dal corpus più recente di opere dell’artista.

 “Quello di Pazyrik, senza ombra di dubbio, è il tappeto più antico al mondo; scoperto in Siberia nell’estate del 1947 scavando un grande tumulo principesco della cultura Kurgan databile al V secolo a.C.,  si è conservato miracolosamente grazie agli strati di terriccio semighiacciato che costipavano la tomba.
Pazyrik è l’espressione di un’antichissima cultura dell’Asia centrale che conosciamo archeologicamente soprattutto grazie alle ricche sepolture, al cui interno sono venute alla luce ricche inumazioni spesso accompagnate dal sacrificio rituale del cavallo, un uso diffuso tra le antiche popolazioni scitiche. Decorato con motivi geometrici ricorrenti, con una teoria di cervi e una sfilata di cavalieri, il capolavoro di Pazyrik è stato affiancato alle iconografie del palazzo assiro di Khorsabad, con il quale condivide il background culturale. Realizzato nel periodo delle grandi imprese di Ciro il Grande e del gran re di Persia, Dario, il grande tappeto oggi conservato all’Hermitage di San  Pietroburgo è un reperto eccezionale, in cui si nasconde la vera essenza di un dialogo, mai terminato, tra popolazioni nomadi e popolazioni sedentarie, tra attitudine all’esplorazione e alla scoperta e volontà di autorappresentazione e di godimento di beni suntuari.” S.C.




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PAOLA ANZICHE‘ vive e lavora a Torino e Milano. Ad aprile il suo lavoro sarà esposto alla mostra “21st Century. Design After design” in occasione di XX1T Triennale Esposizione Internazionale Milano. Nel 2017 parteciperà ad una mostra al Turner contemporary invitata da Karen Wright, Margate, Inghilterra.
SANDRO CARANZANO è archeologo professionista, autore di diverse ricerche territoriali, di pubblicazioni scientifiche e divulgative. Effettua da anni studi approfonditi sull’archeologia del Vicino Oriente ed è stato incaricato di ricerche archeologiche presso il tempio di Artemide a Jerash in Giordania del Centro Ricerche e Scavi dell’Università di Torino. E’ autore di studi e pubblicazioni sulla preistoria europea (in particolare l’Età dei metalli). Collabora con giornali specializzati, università e soprintendenze. E’ membro della Schliemann & Carter, società che si occupa dello studio e della valorizzazione turistica dei siti archeologici del bacino del Mediterraneo, dal 2013 dirige la missione archeologica italiana presso la necropoli rupestra di Selca (IV sec. a.C.).
FRANCESCA PICCHI è architetto, giornalista, vive e lavora a Milano. Ha tenuto un corso di Storia e Teoria del Disegno Industriale al Politecnico di Milano, ha lavorato per la Barragan Foundation di Basilea ed è stata redattore della rivista Domus dal 1994 al 2012. Recentemente ha partecipato alla 14 Biennale di Architettura Fundamentals e ha curato per l’editore Phaidon la monografia dedicata al lavoro su James Irvine. Tre le pubblicazioni: Ettore Sottsass, (Phaidon Londra 2014), Perché un libro su Enzo Mari (Motta Editore Milano 1997). Tra le mostre: Kuramata’s Tokyo (Spazio Zegna, Milano), Enzo Mari: il lavoro al centro (Centro d’Arte Santa Monica, Barcellona), Giulio Iacchetti: Oggetti disobbedienti (Triennale di Milano).

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Starting with the specific display context, Paola Anziché gathers a series of recent works, the result of research conducted during the past year. Through exploration of the wide range of possibilities of the various materials used and the architectural forms evoked and freely reworked, a game of relations emerges between installed presences and suggested allusions, between an architecture that is never seen as neutral and the material-sensorial reality of the sculptures. Several appointments will accompany the exhibition, offering visitors a series of different perspectives on the areas and themes addressed in the latest works by the artist.

“The Pazyryk Carpet is undoubtedly the oldest rug in the world. Discovered in Siberia in the summer of 1947 during excavation in a Scythian prince’s tomb (kurgan) and dating back to the 5th century BC, it was miraculously conserved thanks to the layers of semi-frozen soil that had settled in the tomb. The Pazyryk Carpet is the expression of an ancient Central Asian culture known above all thanks to its elaborate tombs, which have yielded artifacts and mummies. The burials were often accompanied by the ritual sacrifice of a horse, a widespread practice among ancient Scythian peoples. Decorated with recurring geometric motifs, a series of deer and a row of horsemen, the Pazyryk masterpiece has been placed alongside the imagery of the Assyrian palace of Khorsabad, with which it has a shared cultural background. Made at the time of Cyrus the Great and Darius I, king of Persia, the large rug now conserved at the Hermitage in St. Petersburg is an exceptional which embodies the true essence of a never terminated dialogue between nomadic and stationary peoples, between the urge for exploration and discovery and the desire for self-representation and enjoyment of sumptuary goods.” S.C.

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PAOLA ANZICHE‘ lives and works in Turin and Milan. She took a degree at the Städelschule, Staatliche Hochschule für Bildende Künste,Meisterschülerin, Frankfurt, Germany. Upcoming exhibitions include “Design after esign” for XXI Triennale alla Triennale in Milan. IN 2017 she will show at Turner Contemporary curated by Karen Wright, Margate, Inghilterra. She has done residencies in international programs: in 2015 the HIAP Residency Program of Helsinki and the Residency Program at Yarat, in Baku, Azerbaijan. She held solo show in museums and art centers such as: in 2015 the Kichik QalArt, Yarat, Baku, Azerbaijan, at the Gam in Turin as part of Vitrine 270° exhibition series curated by Stefano Cagol Collicelli, and the Fondazione Remotti in Camogli, curated by Francesca Pasini, in 2010 the Fondazione Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, with “Greater Torino”, curated by Irene Calderoni and Giorgina Bertolino.
SANDRO CARANZANO is a professional archaeologist, who has conducted various territorial research projects. He is the author of scientific and educational publications. For years he has been engaged in in-depth study of the archaeology of the Near East, and he has conducted research at the Temple of Artemis in Jerash, Jordan, for the Archaeological Research and Excavation Center of the University of Turin. He has written studies and publications on prehistoric Europe (especially the Metal Ages). He works with specialized journals, universities and heritage offices. He is a member of Schliemann & Carter, a firm that focuses on study and tourism of archaeological sites in the Mediterranean area. Since 2013 he has directed the Italian archaeological mission at the Selca necropolis in Albania (4th century BC).
FRANCESCA PICCHI is an architect and journalist, living and working in Milan. She has taught a course in History and Theory of Industrial Design at the Milan Polytechnic, worked at for the Barragan Foundation in Basel and was a member of the editorial staff of the magazine Domus from 1994 to 2012. She recently took part at the 14th Venice Architecture Biennale Fundamentals and edited a monograph on the work of James Irvine for the publishing house Phaidon. Her publications include: Ettore Sottsass (Phaidon London 2014), Perché un libro su Enzo Mari (Motta Editore Milan 1997). Exhibitions: Kuramata’s Tokyo (Spazio Zegna, Milan), Enzo Mari: il lavoro al centro (Centro d’Arte Santa Monica, Barcelona).

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ph. Paola Anziché)